Il Decreto Bollette diventa legge: conferme e novità su bonus, CER e rinnovabili

Con l’approvazione definitiva in Senato del disegno di legge di conversione del Decreto Legge n. 19/2025, il cosiddetto “Decreto Bollette” è stato trasformato in legge. Il provvedimento introduce misure urgenti a supporto delle famiglie e delle imprese, volte a ridurre i costi dell’energia elettrica e del gas naturale, migliorare la trasparenza delle offerte e potenziare i poteri sanzionatori delle Autorità di vigilanza. Tra i principali interventi figurano il Bonus Bollette da 200 euro, novità per le Comunità Energetiche Rinnovabili (CER) e semplificazioni significative per gli impianti da fonti rinnovabili (FER).
Bonus Bollette e chiarimenti sul Bonus Elettrodomestici
Anche per il 2025 viene confermato il contributo straordinario di 200 euro a favore delle utenze domestiche di energia elettrica e gas naturale intestate a soggetti con ISEE fino a 25.000 euro. Il bonus sarà concesso nei limiti delle disponibilità del bilancio della Cassa per i servizi energetici e ambientali (CSEA). Un ulteriore chiarimento riguarda il cosiddetto “Bonus Elettrodomestici”, introdotto con la legge n. 207/2024 (Legge di Bilancio 2025): un decreto interministeriale stabilirà quali prodotti potranno beneficiare dell’agevolazione e disciplinerà anche le modalità di smaltimento degli elettrodomestici sostituiti. La gestione pratica del contributo sarà affidata alla piattaforma PagoPA, mentre Invitalia si occuperà dell’istruttoria e dei controlli, con un tetto massimo di spesa amministrativa pari al 3,8% dei 50 milioni di euro stanziati.
Comunità Energetiche Rinnovabili (CER): le nuove disposizioni
La legge introduce due rilevanti aggiornamenti per le CER:
- L’articolo 1-bis amplia la platea dei partecipanti includendo soggetti pubblici come:
- Aziende territoriali per l’edilizia residenziale,
- Istituti pubblici di assistenza e beneficenza (IPAB),
- Aziende pubbliche di servizi alla persona,
- Consorzi di bonifica.
- L’articolo 1-ter regola l’accesso agli incentivi per gli impianti rinnovabili collegati a CER, che dovranno entrare in esercizio entro 150 giorni dall’adozione del decreto CACER sulle configurazioni di autoconsumo diffuso. Il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE) avrà 90 giorni per aggiornare le regole operative.
Contratti a due vie per l’energia rinnovabile
Con l’articolo 3-ter vengono introdotti i contratti per differenza a due vie per la produzione di energia da fonti rinnovabili. Saranno stipulati dal GSE tramite aste al ribasso, su base volontaria, con una durata di cinque anni. Inoltre, verranno organizzate procedure lato domanda, dedicate alle imprese ad alta intensità energetica. Il MASE definirà i criteri per bilanciare domanda e offerta, ricorrendo eventualmente anche a strumenti di garanzia. Sono previste anche semplificazioni per gli impianti di accumulo: grazie all’articolo 3-sexies, la normativa autorizzativa prevista per gli impianti elettrochimici viene estesa anche agli accumulatori termomeccanici, modificando il d.lgs. 190/2024 (“Testo Unico Rinnovabili”).
Agevolazioni per gli impianti FER
Con l’articolo 4-bis, si introducono ulteriori semplificazioni al procedimento autorizzativo per gli impianti da fonti rinnovabili:
- Necessità di consultazione delle Regioni costiere per impianti offshore o per modifiche che aumentino la potenza oltre 300 MW;
- Coinvolgimento delle Regioni nella conferenza di servizi anche per impianti idroelettrici a pompaggio puro;
- Qualificazione come “attività libera” per piccoli impianti idroelettrici (potenza inferiore a 500 kW) realizzati su strutture esistenti;
- Esclusione degli impianti agrivoltaici dalla procedura abilitativa semplificata (PAS);
- Inclusione del repowering eolico (>30 MW nello stesso sito) nella procedura di verifica ambientale regionale.